PEC: sab-tos@pec.cultura.gov.it  E-Mail: sab-tos@cultura.gov.it   Tel: (+39) 055 / 271111

Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana

DANTEDI'

Dall’Archivio dell’Accademia della Crusca. Documenti su Dante e le sue opere

Fin dai tempi della fondazione dell’Accademia nel 1583, sovente i Cruscanti hanno avuto per “compagno di viaggio” Dante Alighieri e le sue opere. L’opera dantesca infatti è stata punto di riferimento per molte delle imprese accademiche, in particolare per quella che è stata la più importante e straordinaria: l’edizione del Vocabolario, dalla prima impressione del 1612 alle seguenti quattro edizioni (nell’ordine: 1623; 1691; 1729-1738; 1863-1923). Una grande impresa che rappresentò una fondamentale novità e un modello in Europa per tutte le successive analoghe iniziative lessicografiche.

L’Archivio dell’Accademia della Crusca, il più importante archivio per la storia della lingua italiana, conserva molti documenti preparatori per le cinque edizioni del Vocabolario, attraverso i quali è possibile ricostruire con precisione il laboratorio lessicografico e filologico degli Accademici.

L’itinerario che abbiamo scelto per l’esposizione virtuale di alcuni documenti su Dante e le sue opere attraversa, e non poteva essere altrimenti, le fasi di preparazione e di compilazione delle cinque edizioni del Vocabolario, mostrando quanto gli Accademici “si affaticassero” sulle parole del padre della lingua, a cominciare dalla necessità, fin dal 1590, di stabilire un’edizione testualmente affidabile della Divina Commedia. Questa sarà stampata nel 1595.

Partendo dalla prima attestazione conosciuta dell’inizio dei lavori del Vocabolario nel 1591, con la decisione degli Accademici, attraverso precise norme, di “trovare parole” nelle Tre Corone (Dante, Petrarca e Boccaccio), si ripercorre la storia dei vocabolari, dagli spogli danteschi di Piero Segni per la prima edizione (databili 1591-1592) a quelli del cardinale Leopoldo de’ Medici del 1650 per la terza impressione, fino a tutte le citazioni dantesche negli undici volumi della quinta edizione, edita dal 1863 in poi e interrotta nel 1923 da un decreto del ministro Giovanni Gentile, che la lasciò incompiuta alla parola Ozono.

Accanto a questi documenti ci sono testimonianze sulla presenza, fra il Sei e il Settecento, di molti codici danteschi nella “Libreria” di Crusca. È probabile che questi manoscritti, insieme alle lezioni accademiche che disputavano su controversi passi del Poema, dovessero servire alla preparazione di un’altra importante edizione della Divina Commedia, quella che sarà pubblicata a Firenze nel 1837, a cura di Giovan Battista Niccolini, Gino Capponi, Giuseppe Borghi e Fruttuoso Becchi.

Alle grandi celebrazioni dantesche del 1865, nella Firenze ormai capitale, l’Accademia della Crusca partecipò organizzando una «tornata straordinaria», dove Silvestro Centofanti pronunciò un’importante lezione su Dante e la letteratura nazionale. Per l’occasione era stata nominata una Deputazione per i festeggiamenti composta dagli accademici Marco Tabarrini, Aurelio Gotti e Giovanni Tortoli e si era fatta predisporre una bandiera «collo stemma nostro per comparire colle altre Deputazioni d’Istituti letterari e scientifici nella solenne Processione che era per farsi all’inaugurazione della Statua di Dante sulla Piazza di S[ant]a Croce» (ACF, Diario IV, ms. segnato 366, p. 75). Nel maggio 1887 la Crusca si fece promotrice, su suggerimento di Carlo Negroni (poi Accademico dal 27 marzo 1888) della fondazione della Società Dantesca Italiana, che nacque ufficialmente il 31 luglio 1888 nella Sala di Leone X in Palazzo Vecchio.

Infine, le due ultime immagini sono un omaggio al grande dantista e cruscante Michele Barbi e all’importante progetto in corso dell’Accademia della Crusca (in collaborazione con l’Istituto del CNR Opera del Vocabolario Italiano): il Vocabolario dantesco.

I documenti e i testi qui presentati sono tratti dagli inventari e dalle schede descrittive pubblicati nell’Archivio Digitale dell’Accademia della Crusca, una banca dati che raccoglie circa 15.000 schede e più di 80.000 immagini, che riproducono in formato digitale i manoscritti e, in alcuni casi, le trascrizioni di essi. Per approfondimenti sugli argomenti qui trattati si rinvia dunque al sito di Archivio Digitale.

Relativamente a notizie sugli Accademici si rinvia invece alle schede del Catalogo degli Accademici della Crusca in rete, dove la scheda informatica di ogni Accademico ne riporta la data di nomina, la biografia (con particolare attenzione alle sue attività in Crusca e alle sue opere citate nelle cinque edizioni del Vocabolario), il nome accademico, il motto e, quando esistenti, l’immagine della pala, del ritratto e del busto.

Testo a cura di Elisabetta Benucci. Collaboratrice dell’Accademia della Crusca, si occupa dell’archivio, curandone la conservazione e la valorizzazione.

Si ringrazia l'Accademia per la collaborazione e la partecipazione al Dantedì.

Documenti su Dante e le sue opere

Bibliografia utilizzata per la redazione dei testi

Sitografia

 




Ultimo aggiornamento: 02/09/2022